Studio sulla superficie potenziale per una copertura forestale globale

venerdì 5 luglio 2019
Studio sulla superficie potenziale per una copertura forestale globale
Autori della Ricerca:
Jean-Francois Bastin
Yelena Finegold
Claude Garcia 
Danilo Mollicone
Marcelo Rezende
Devin Routh
Constantin M. Zohner
Thomas W. Crowther

 

Un team di ricercatori del Crowther Lab del Politecnico federale di Zurigo (Eht Zurich) ha realizzato uno studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della prestigiosa rivista Science, dove sono state indicate le aree del pianeta dove piantare gli alberi - che avranno il compito di smaltire la CO2 prodotta dalle incontrollabili attività umane - e la precisa quantità di carbonio che gli stessi potranno assorbire.

Jean-Francois Bastin e gli altri scienziati hanno utilizzato le misurazioni dirette della copertura forestale per generare un modello di potenziale di ripristino forestale in tutto il mondo.

Le loro mappe mostrano la quantità di copertura aggiuntiva che potrebbe esistere al di fuori delle foreste esistenti e della terra agricola e urbana. Gli ecosistemi potrebbero sostenere ulteriori 0,9 miliardi di ettari di foreste continue.

Ciò rappresenterebbe un aumento superiore al 25% nella superficie forestale, compresi oltre 500 miliardi di alberi e oltre 200 gigatonnellate di carbonio aggiuntivo alla scadenza.

Un tale cambiamento ha il potenziale per ridurre il pool di carbonio atmosferico di circa il 25%.

E’ stata mappata la copertura dell'albero potenziale globale per dimostrare che potrebbero esistere 4,4 miliardi di ettari di copertura della chioma nel clima attuale.

Escludendo gli alberi esistenti e le aree agricole e urbane, è stato scoperto che c'è spazio per ulteriori 0,9 miliardi di ettari di copertura della chioma, che potrebbero immagazzinare 205 gigatonnellate di carbonio in aree che sosterrebbero naturalmente boschi e foreste.

Ciò evidenzia che il ripristino degli alberi rimane tra le strategie più efficaci  per la mitigazione dei cambiamenti climatici.

Tuttavia, i cambiamenti climatici altereranno questa potenziale copertura degli alberi. Si stima che se non riusciremo a deviare dalla traiettoria attuale, la copertura potenziale della copertura globale potrebbe ridursi di circa 223 milioni di ettari entro il 2050, con la stragrande maggioranza delle perdite che si verificano nei tropici.

Pertanto, i risultati della ricerca evidenziano sì l'opportunità della mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso il ripristino globale degli alberi, ma anche l'urgente necessità di agire.

Dove nasceranno le nuove foreste ?

I dati indicano sei Paesi che potrebbero giocare un ruolo di primo piano:

  • Russia, con 151 milioni di ettari da destinare alle nuove foreste
  • Stati Uniti, con 103 milioni di ettari
  • Canada, 78 milioni di ettari
  • Australia, 58 milioni di ettari
  • Brasile, 50 milioni di ettari
  • Cina, 40 milioni di ettari

Allo stato attuale l’idea sembra aver catturato l’attenzione di tanti. All’inizio del 2019 i leader di 48 paesi hanno firmato la Bonn Challenge, con l’obiettivo di ripristinare 350 milioni di ettari entro il 2030. Senza le mappe realizzate da Crowther e Bastin si poteva agire e in tanti hanno già cominciato a lavorare, ma lo hanno fatto in maniera caotica. 

Il progetto coinvolge non soltanto i governi ma anche i singoli cittadini. “Ognuno di noi - conclude Crowther - può far crescere alberi, fare donazioni alle organizzazioni impegnate nella riforestazione o decidere di investire denaro responsabilmente in business economici che lavorano per contrastare i cambiamenti climatici”. 

Scarica l'articolo apparso su Science.

Fonte: www.notizie.tiscali.it

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